Project Description

La Riserva Naturale Orientata Bagni di Cefalà Diana e Monte Chiarastella, istituita nel 1997, nasce per salvaguardare i 137 ettari compresi fra i Comuni di Cefalà Diana e Villafrati.

Dista da Palermo circa 35 km, ed è raggiungibile imboccando l’uscita per Bolognetta, percorrendo la SP 77 fino alle Terme Arabe risalenti al Basso Medioevo. La Riserva tutela l’universo idrogeologico ipogeo che da molti secoli alimenta le sorgenti di acqua che si ripresentano in superficie a valle ad una temperatura che raggiunge i 37 gradi centigradi.Il fenomeno, viene alimentato dall’acqua piovana che si raccoglie nei dintorni del bacino del Pizzo Chiarastella e di Cozzo Cavallo, punto da cui l’acqua continua ad ingrottarsi

La Riserva comprende il rilievo di calcare carbonatico, Pizzo Chiarastella, alto circa 700 s.l.m, alla cui base è possibile visitare i Bagni di Cefalà Diana, un edificio termale risalente al Basso Medioevo, alla cui sorgente si lega l’importante circuito idrogeologico termale della Riserva. L’edificio molto suggestivo, unico e ben conservato esempio di architettura termale araba, di probabile manifattura musulmana, come testimoniano i resti della fascia decorativa, di forme grafiche e floreali che ornano la parete esterna dei Bagni, a caratteri cufici, tipici della decorazione fatimida.

L’edificio termale, di forma rettangolare, include diverse vasche tra queste è possibile scorgere la sorgente, ed è sormontato da una volta ogivale provvista di fori di areazione in terracotta e da un setto murario a tre archi poggiati su delle esili colonnine di marmo con raffinati capitelli in terracotta. Le grosse mura perimetrali interne accolgono delle nicchie, probabilmente utilizzate per custodire gli abiti dei bagnanti o fungere da sauna, secondo lo stile arabo.

Nella riserva rileviamo anche la presenza di alcune interessanti grotte, presso il Colle di Costa d’Ape e sul fianco di Sud-Est del Pizzo Chiarastella. di rilevanza archeologica è bene ricordare che all’interno di alcune grotte, la cui più importante è la grotta Buffa, sono state ritrovate sepolture di resti umani risalenti all’età eneolitica (3500 – 2000 A.C.). Nel versante Sud-Ovest sono visibili resti di costruzioni in pietra, alcuni frammenti di tegole e ceramica, che fanno supporre l’esistenza di un antico villaggio composto da capanne con selci. Il rilievo presenta aspetti botanici e faunistici inusuali per queste zone, favoriti dagli anfratti e dalle sporgenze.

Per quanto concerne la vegetazione invece, tipica delle Serre, appare corretto sottolineare come essa sia caratterizzata da macchia mediterranea, specie rupicole e semi rupicole. Il pizzo Chiarastella è attorniato da una vasta prateria e da diversi tipologia di fiori (liliacea, asfodelina, ginestra spinosa, orchiedee). All’interno dell’area la fauna presente è caratterizzata in prevalenza da molti volatili tra cui il Gruccione, la Cappellaccia, la Passera sarda solitario e diverse specie di rapaci diurni e notturni. Sul terreno si incontrano il biacco e la biscia d’acqua, fra i mammiferi, conigli e piccoli roditori impegnati a sfuggire alle battute di caccia di volpi e donnole. (fonte: www.dallevallialmare.it)